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Dove stava il mare?

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Dove stava il mare? Tu dicevi
bàgnati di me ed io venivo
come un perseguitato che cerca
l'esilio ed era il tuo nome il pane
che masticavo nell'attesa del divenire
dei sensi, ché ancora ci divideva
un cielo senza asilo per la carne dell'amore.

E si perdeva il tempo in un gioco di mani
un intreccio di dita offerte di lontano
nella visione dei mille mondi notturni
e di mille albe gravide dei tuoi respiri.

Consumavo le mie ginocchia in una devozione di baci,
mi ferivo la lingua dove trattenevi la luce
e ti viaggiavo come dentro un sogno
e ti lasciavo disseminare di stupore
ogni angolo della mia pelle fino allo sfinimento
del mio dirti sulla labbra del nostro amore.


 Gil - 08/11/2020 06:35:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

La poesia trova se stessa compiuta nel cuore emozionato di una lettura, trova se stessa poesia anche quando lo fosse in un modo talmente imperfetto da sfiorare una tale identità. Grazie, quindi Annalisa, per la tua lettura ed il tuo commento.

 Annalisa Scialpi - 06/11/2020 22:02:00 [ leggi altri commenti di Annalisa Scialpi » ]


Stupenda,
un soffio di stupore
che stordisce di bellezza
e lima l’impossibile
di dire amore....

Grazie per le emozioni...

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